CfP: Assistere e unificare? Nation building e welfare nell’Alto Adriatico e nel Baltico orientale nel corso del XX secolo

Nella grande messe di studi sulla nascita, lo sviluppo e la diffusione delle pratiche di welfare nel corso del XX secolo, la dimensione nazionale è stata a lungo dominante. Nell’ultimo decennio si è
tuttavia assistito a una crescente attenzione alla multidimensionalità del fenomeno e delle reti in cui i suoi attori si sono mossi. Pur avendo generalmente riconosciuto alle pratiche di welfare e all’assistenza sociale un ruolo di nation building, poca attenzione è stata tuttavia riservata alle particolari funzioni da esse avute nelle zone di frontiera e nelle aree a carattere multinazionale. Mettendo in discussione il primato dello stato-nazione, il numero monografico di Qualestoria (pubblicazione prevista per il dicembre 2022) si propone di analizzare come pratiche assistenziali di varia natura e origine (dalle azioni umanitarie di larga scala fino alle espressioni vernacolari dell’umanitarismo) abbiano rappresentato – per volontà dei loro stessi promotori ovvero di alcuni degli attori impegnati nelle reti assistenziali – uno strumento di nation building di particolare importanza in territori contesi da vari gruppi nazionali o stati. Nello specifico, il numero intende indagare come l’assistenza sociale abbia svolto (anche) tale funzione in occasione di particolari cesure storiche come i periodi bellici ovvero nell’immediato dopoguerra, quando le necessità di smobilitare l’esercito e la società ponevano non solo una rinnovata richiesta di coesione sociale, ma altresì nuove opportunità di allargamento del tessuto civile e della cittadinanza. Sulla scorta della recente storiografia, il numero analizzerà l’assistenza sociale e le pratiche di welfare come una pratica i cui significati e risultati sono l’oggetto di una continua rinegoziazione tra proponente e ricevente. Si invitano gli interessati a discutere la problematica poco sopra presentata attraverso l’analisi di case studies relativi a due specifiche aree dell’Europa centro-orientale: il Baltico orientale e l’Alto Adriatico. In entrambe le aree, divenute parte di un ‘territorio nazionale’ dopo il crollo degli imperi multinazionali europei alla fine della Prima guerra mondiale, la dialettica tra nazione titolare e minoranze ha rappresentato, tra rigidità deterministiche e ricerche di soluzioni civiche, uno degli elementi principali attraverso cui la cittadinanza è stata costruita e continuamente rinegoziata fino ai nostri giorni. Ma quanto le diversità di contesto politico hanno influito sull’utilizzo del welfare a fini di nation building? Quale ruolo hanno giocato le pratiche di welfare nel rafforzamento della posizione della nazione titolare o nel tentativo di integrazione di tessuti sociali in cui appartenenze spesso contrapposte si incrociavano? E quanto iniziative “dal basso” sono invece riuscite a proporre modelli in contrasto con le pratiche e il discorso pubblici dominanti?

Le proposte potranno vertere, tra le altre cose, sui seguenti blocchi tematici: -Ruolo dei network umanitari internazionali; -Interconnessione tra attori umanitari locali e internazionali; -Conflitti tra attori del welfare e classi politiche locali (divergenze); -Reazioni delle classi politiche locali alle pratiche di welfare nazionali/aiuto umanitario internazionale; -Genealogie dell’aiuto internazionale e relazione con il tessuto locale; -Genere, confine e welfare; -Aiuto umanitario nazionale: aiuto che viene dal centro vs. aiuto che viene dalla periferia? -Relazione tra condizione sociale, welfare e nation building (ricezione); -Network alternativi (‘aiuto dal basso’). Un limitato numero di case studies relativi ad altre aree dell’Europa centro-orientale potrà essere preso in considerazione. Si prega di invitare i propri abstract con le proposte di contributo (3.500 battute spazi inclusi) e un breve profilo biografico dell’autore agli indirizzi lucagiuseppe.manenti@gmail.com e griphusrex@yahoo.it entro il 10/11/2021. Le proposte accettate saranno notificate entro il 1° dicembre 2021. I saggi (in lingua italiana o inglese e dell’ampiezza massima di 60.000 battute spazi inclusi) dovranno pervenire entro e non oltre il 1° aprile 2022. Il numero uscirà nel dicembre 2022. Tutti i saggi pervenuti saranno sottoposti a un processo di doppia blind peer review

Author: Aisseco

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