Europa selvaggia

Božidar Jezernik

Europa selvaggia. I Balcani nello sguardo dei viaggiatori occidentali

Terra di sconcertanti stravaganze e di efferate crudeltà, regno di piaceri esotici fuori dalla storia e di un profondo fascino sensuale, i Balcani sono stati per secoli uno dei soggetti preferiti per le avventurose descrizioni dei viaggiatori europei. SI potrebbe dire che la vicinanza geografica di questa regione fosse proporzionale alla sensazione della sua distanza: i Balcani erano considerati “selvaggi e lontani come la Tartaria, l’Africa più tenebrosa o l’Asia più selvaggia”; persino i suoi confini erano tutt’altro che definiti, e variavano a seconda del periodo storico e della provenienza dell’osservatore.
Alla base di questa straordinaria deformazione dello sguardo, come molti di questi scritti ci rivelano, si può riconoscere il fantasma della presenza dei turchi, giudicati fino alla fine del XIX secolo terribili e infedeli, aggettivi a lungo ritenuti sinonimi. In questo volume Božidar Jezernik ha raccolto e confrontato con cura migliaia di racconti e impressioni scritti da viaggiatori in gran parte europei che hanno attraversato i Balcani dalla metà del XV agli inizi del XX secolo, senza trascurare autori turchi, russi o della ex Jugoslavia. Non si tratta di un semplice collage di diversi racconti di viaggio, quanto piuttosto di un’analisi su chi, scrivendo dei Balcani, e specialmente da occidente, ha contribuito, frammento per frammento, a costruire questa visione di profonda, radicale diversità.

Attraverso un’organizzazione per nuclei tematici che lascia in primo piano le vive voci dei diversi osservatori, di capitolo in capitolo incontriamo sempre nuove stranezze, esagerazioni e falsi che condizionano, quasi in

egual misura, sia coloro che li vivono, sia gli altri, quelli che intendono descrivere la loro vita e le loro consuetudini. E alle volte non sappiamo neppure chi sia più bizzarro, se l’oggetto della descrizione oppure ilviaggiatore che lo osserva. Il risultato si rivela particolarmente sorprendente poiché oggi che i turchi nonsono più così terribili, i Balcani non tanto selvatici e l’Islam non più esotico, i temi del conflitto culturale sirivelano di immutata attualità; anche se il mondo moderno ha annullato i tradizionali confini spaziali, molti deitesti citati in questo volume non sembrano infatti altro che un prologo ai pregiudizi del presente.

EDT

Author: admin

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