Oltre il Mediterraneo. L’Italia e l’«arco di crisi» dal Nord Africa al Subcontinente indiano

 

Zoom webinar – dal 7 aprile al 27 maggio 2021, h: 15.30-18.00

L’interazione fra l’Italia e i Paesi dell’Africa mediterranea, dell’Asia occidentale e meridionale è al centro di questo ciclo di seminari, che si propone, mediante la discussione di alcuni volumi di recente pubblicazione, di analizzare l’evoluzione del ruolo politico e diplomatico del governo di Roma in queste regioni nel corso del XX secolo, tentando di delineare riflessi, traiettorie e cesure di questa storia sulla situazione attuale.
L’Italia, per la sua posizione geografica, ha dovuto sempre fare i conti con ciò che avviene “oltre il Mediterraneo”, in
alcuni periodi considerato Mare Nostrum italiano. L’Italia fascista aveva vagheggiato l’idea di costituire un nuovo Impero romano e, soprattutto dopo l’entrata in guerra a fianco di Hitler, aveva sognato di conquistare un’egemonia marittima incontrastata nel Mediterraneo, nonché le posizioni coloniali sin lì detenute da Francia e Gran Bretagna in buona parte d’Africa e in Asia occidentale. Ma dai sogni imperiali l’Italia naufragò inesorabilmente verso la dura realtà della sconfitta bellica, che provocò un ridimensionamento esponenziale della propria potenza, in un mondo oramai dominato da Stati Uniti e Unione Sovietica e dalla guerra fredda, colsuo sistema bipolare di blocchi politico-ideologico-militari contrapposti.
La nuova Italia, democratica e repubblicana, atlantica ed europeista, ma con varie fragilità politiche interne ed un forte partito comunista, dovette reinventarsi un ruolo per riemergere nel suo settore d’oltremare più prossimo, in un contesto internazionale ben presto dominato anche dal declino inesorabile del colonialismo europeo. Abbandonata ogni pretesa di conservare ancora qualche forma di presenza coloniale in Africa, e mantenendo qualche prudenza nei confronti dei propri alleati europei desiderosi di mantenere i propri imperi, Roma riprese a sviluppare una rinnovata proiezione in tutta l’area mediterranea ed asiatica, sfruttando l’avvio della cosiddetta “decolonizzazione”.
Pur con qualche debolezza, i governi dell’Italia della cosiddetta “prima repubblica” seppero inserirsi con una certa
autorevolezza nelle questioni e nelle criticità di queste regioni, mostrando grandi capacità di relazione con tutti i leader del mondo arabo, iraniano e indiano, anche in situazioni particolarmente complesse, passibili di pregiudicare la propria posizione al cospetto dei principali alleati del Patto atlantico. Questa capacità di svolgere un ruolo di vicinanza e comprensione delle istanze dei Paesi asiatici e africani, con una spiccata propensione alla transattività e alla mediazione, valse all’Italia anche un certo prestigio, con importanti ritorni in termini di influenza e di benefici economici.
Bisognerà dunque chiedersi, alla luce dei contenuti dei volumi che di volta in volta saranno presentati e con l’ausilio di docenti, autori ed esperti, qual è lo “stato dell’arte” della politica estera italiana in quella che oggi è l’area più instabile sullo scacchiere mondiale, a tutt’oggi configurabile come un vero e proprio “arco di crisi”, e cosa resta del lavoro che ha contraddistinto i principali protagonisti dell’Italia della prima repubblica.
Senza sovrastimare l’effettivo peso dell’Italia di ieri, né la possibilità che esistano le condizioni per contare di più oggi
(tanto meno senza l’ausilio di un’Europa effettivamente integrata e coordinata) ci si chiederà se ricorra un qualche
parallelismo fra il declino politico e culturale dell’Italia degli ultimi decenni e l’aggravamento della situazione dell’«oltre Mediterraneo». E se non vi sia bisogno forse che sorga, non clamantis in deserto, una qualche voce italiana sulle gravose sfide del XXI secolo che abbia quantomeno l’autorevolezza e la credibilità per essere ascoltata.

PROGRAMMA

✓ 7 aprile – La Repubblica Islamica dell’Iran tra rivoluzione e conservazione

Apertura:

Prof. Giuseppe Moro, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari
“Aldo Moro”
Prof. Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia
contemporanea
Prof. Luigi Masella, direttore della Fondazione Gramsci di Puglia
Prof.ssa Marzia Casolari, docente di Storia e Istituzioni dell’Asia dell’Università degli Studi di Torino
Dott. Giuseppe Russo, direttore del Centro di Ricerca e Documentazione ‘Luigi Einaudi’ di Torino
Discussione sul volume di Rosario Milano, L’Italia e l’Iran di Khomeini (1979-1989), Le Monnier,
Milano 2021
Relatori:
Siavush Randjbar-Daemi (docente di Storia del Medio Oriente, University of St Andrews)
Riccardo Redaelli (docente di Geopolitica e di Storia e istituzioni dell’Asia, Università Cattolica del
Sacro Cuore)
modera:
Antonello Sacchetti (autore e giornalista)

✓ 22 aprile – India-Pakistan: la frattura irrisolta del continente asiatico
Discussione sul volume di Giuseppe Spagnulo, II Risorgimento dell’Asia. India e Pakistan nella
politica estera dell’Italia repubblicana (1946-1980), Le Monnier, Milano 2020

Relatori:
Marzia Casolari (docente di Storia e Istituzioni dell’Asia, Università degli Studi di Torino)
Mario Prayer (docente di Storia e Istituzioni dell’Asia meridionale, Università degli Studi di Roma
“Sapienza”)
modera:
Rosario Milano (docente di Storia dei Paesi del Mediterraneo, Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”)

29 aprile – Il fascismo italiano e il nazionalismo radicale indiano: l’influenza ideologica
sulla destra al potere in India
Discussione sul volume di Marzia Casolari, In the Shadow of the Swastika. The Relationships
Between Indian Radical Nationalism, Italian Fascism and Nazism, Routledge, London 2020.
Relatori:
Giuseppe Spagnulo (studioso di Storia delle Relazioni Internazionali e Storia Contemporanea,
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)
Massimo Ramaioli (assistant Dean, School of Arts, Humanities and Social Sciences, Habib
University, Karachi)
modera:
Luciano Monzali (docente di Storia delle Relazioni Internazionali, Università degli Studi di Bari
“Aldo Moro”)

✓ 6 maggio – Libia senza pace
Discussione sul volume di Paolo Soave, Fra Reagan e Gheddafi. La politica estera italiana e
l’escalation libico-americana degli anni ’80, Rubbettino, Soveria Mannelli 2017
Relatori:
Luca Riccardi (docente di Storia delle Relazioni Internazionali, Università degli Studi di Cassino e
del Lazio Meridionale)
Lorenzo Medici (docente di Storia delle Relazioni Internazionali, Università degli Studi di Perugia)
modera:
Giuseppe Cascione (docente di Filosofia Politica, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)

20 maggio – Italia e Medio Oriente
Discussione sul volume di Luciano Monzali, Paolo Soave, Eds., Italy and the Middle East:
Geopolitics, Dialogue and Power During the Cold War, I.B. TAURIS, London 2021
Relatori:
Fabio Bettanin (docente di Storia della Politica Internazionale, Università degli Studi di Napoli,
“L’Orientale”)
Giuliano Garavini (docente di Storia delle Relazioni Internazionali, Università degli Studi
Roma Tre)
modera:
Annabella De Robertis (ricercatrice Ipsaic)

✓ 27 maggio – La Puglia arca di pace: Don Tonino Bello e il problema della convivenza tra
i popoli nel Mediterraneo
Discussione sul volume di Federico Imperato, Da arco di guerra ad arca di pace. Don Tonino Bello
e il problema della convivenza dei popoli nel Mediterraneo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2021.
Relatori:
Massimo Bray (assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia)
Francesco Cacucci (arcivescovo emerito di Bari-Bitonto)
modera:
Giuseppe Moro (docente di Sociologia Generale, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)

Author: Aisseco

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