Szymon Wiesenthal Biografia

Rencesione del libro Szymon Wiesenthal Biografia di W. Stankowski, Casa Editrice „Książka i Wiedza” Warszawa 2009, a cura di Jolanta Skorut

Questa pubblicazione merita una particolare attenzione e non può non suscitare interesse. E` dedicata a Szymon (Simon) Wiesenthal, che passò alla storia come un instancabile “cacciatore di nazisti”. Non è solamente una biografia di un uomo esemplare, meritevole e illustre. L’autore del libro con straordinaria abilita` ci presenta una serie di avvenimenti storici che influirono sulle sorti di una persona concreta e su quelle che agirono in quel periodo. La vita di Simon Wiesenthal si rivela davvero interessante. È una tragedia dell’uomo, della sua famiglia, che si traduce nella lotta per la giustizia. E`indubbio che, nel caso del protagonista del libro e in riferimento a milioni di persone sia la Seconda guerra mondiale ad aver influito sulle vite, lasciando una scia di dolore, sofferenza, un trauma incancellabile. Le persone che hanno avuto la fortuna di uscirne vive non si rendevano conto del fatto che trovare i colpevoli degli avvenimenti che hanno fatto da sfondo alla Seconda guerra mondiale e condurli di fronte al tribunale per crimini contro l’umanità sarebbe stato cosi difficile, a volte perfino impossibile. Di questa complicata materia ci parla il libro dello storico e politologo Witold Stankowski.
L’autore della pubblicazione e` Prof. Straordin. dell’Universita` Jagellonica di Cracovia ed è Direttore della Cattedra di Storia d’Europa all’Istituto di Europeistica.  E` anche Prof. Straordin. presso la Scuola Universitaria Professionale Statale di Oświęcim, direttore dell’Istituto di Politologia. Per il grande rigore e l’alto livello delle sue ricerche, è uno studioso apprezzato dei rapporti polacco-tedeschi, della storia dell’Europa e della Germania del dopoguerra, nonche` dell’Unione Europea. Ha avuto l’occasione di approfondire le sue  conoscenze ed esperienze svolgendo i lavori di ricerca come borsista di numerose fondazioni scientifiche tra cui: Deutscher Akademischer Austauschdienst, Fondazione per il Sostegno delle Scienze Polacche ed Aleksander von Humboldt-Stiftung. Stankowski e` autore di importanti pubblicazioni scientifiche, dedicate alla situazione della nazione tedesca dopo la seconda guerra mondiale (I Tedeschi in Pomerania di Danzica e in Kujavia  negli anni 1944/45 – 1950. La fuga, la vita quotidiana, la deportazione, Bydgoszcz 2000; I campi ed altri luoghi di internamento per la popolazione civile tedesca in Polonia  1945 – 1950, Bydgoszcz 2002).
Indubbiamente, tra le opere di Witold Stankowski, il posto piu` importante spetta a questa valida ricerca, dedicata a  Simon Wiesenthal, testimone degli avvenimenti del XX secolo. Wiesenthal dedico` tutta la sua vita all’inseguimento di criminali nazisti. Divento` allo stesso tempo un “uomo-istituzione”. Fece di tutto, con costanza e coerenza, affinche` il crimine finisse davanti alla giustizia e i colpevoli fossero puniti. Nel dopoguerra l’interesse politico predomino` sulla realizzazione delle idee della giustizia, della responsabilita` per i crimini di guerra. I criminali nazisti passarono frequentemente ai servizi di spionaggio,  procurandosi in tal modo immunita` personale e protezione. In cambio delle importanti informazioni riguardanti i tempi della guerra, evitarono persecuzioni da parte degli organi della giustizia. Simon Wiesenthal non pote` farsi una ragione e continuo` a realizzare il suo intento, indirizzato a punire i colpevoli di delitti. Egli era stato gravemente provato dalla Seconda guerra mondiale. Per narrare la tragedia della famiglia Wiesenthal basti ricordare le parole dell’autore del libro: “Wiesenthal  durante la seconda guerra mondiale perse 89 membri della sua famiglia. Tutti vennero uccisi nei ghetti e nei nei campi di sterminio. La madre di Simon, Rosa, mori` all’eta’ di 63 anni, uccisa nel 1942 nel campo di sterminio di Bełżec, dopo aver cercato invano di salvarsi e di non essere messa nel trasporto dei prigionieri. Nell’agosto del 1942 nel ghetto venne a prenderla un poliziotto ucraino. Gli diede un orologio d’oro. La lascio` in pace. Arrivo` pero` un altro, a cui non aveva piu` niente da  offrire. Cosi` ricordano i testimoni sopravissuti. Nello stesso tempo mori` la suocera di Wiesenthal. Venne fucilata sulle scale della sua casa da un poliziotto ucraino, perche` era  stata troppo lenta a muoversi…”1. Simon Wiesenthal era architetto ma non esercito` la sua professione, per essersi dedicato alla caccia  dei criminali nazisti. A questo compito consacro` la vita.
Il libro di Witold Stankowski non e` una narrazione storica. L’autore pone molte domande essenziali sulla vita di Wiesenthal e cerca di trovare delle risposte. Una delle domande riguarda la filosofia di vita del protagonista del libro, la quale si esprime nell’inseguimento dei criminali nazisti e nell’intento di condurli di fronte alla giustizia. Questa filosofia non proveniva dal senso di colpa, da salvato dall’Olocausto, che si poneva ininterrottamente la domada sul perche` gli venne data la fortuna di essere sopravvissuto e agli altri quella fu invece negata. Wiesenthal era cosciente di essere miracolosamente scampato agli orrori della guerra. Provava senso di colpa, ma allo stesso tempo ringraziava per la vita salvata. Di conseguenza, la caccia ai criminali nazisti doveva essere una prova che implicava il saldare il conto per ringraziare in qualche modo per la propria salvezza.
Witold Stankowski spiega con una chiarezza magistrale la concezione della giustizia che aveva Wiesenthal. La giustizia, per uno, salvato dall’Olocausto, ha un qualcosa di mistico. Proprio la fede nella giustizia gli diede la forza di sopravvivere e divenne per lui una virtu` che “Serve a ricostruire uno status precedente e a ristabilire un equilibrio distrutto dall’ingiustizia”2. Wiesenthal era convinto che la giustizia dovesse essere garantita dalla legge.
La biografia di Simon Wiesenthal, in 7 capitoli, narra le principali tappe della sua vita ed attività`. Gia` i titoli stessi ispirano, invitano il lettore ad un’attenta lettura (“Infanzia- adolescenza- periodo di studi”, “Ai tempi del delitto, del male, della violenza e della sofferenza. La seconda guerra mondiale”;  “Dopo la catastrofe”;  “ Gli assassini non dovrebbero mai essere tranquilli”;  “Wiesenthal in catene della politica”;  “L’uomo – istituzione- coscienza dell’Europa e del mondo, pubblicista”;  “Filosofia della vita”).
Il primo capitolo e` dedicato all’infanzia e all’adolescenza. Nato il 31 dicembre del 1908 a Buczacz (attualmente in Ucraina), una classica cittadina in Galizia dalla struttura plurinazionale e cresciuto nella famiglia in cui venivano osservati usi e costumi derivanti dalla tradizione ebraica, dalla casa natale riporto` la conoscenza dello yiddish e del tedesco.  A scuola imparo` la lingua polacca. L’educazione di Wiesenthal comincio` al Ginnasio Statale a Buczacz.  Dopo il diploma di maturita` continuo` gli studi alla Facolta` di Architettura  del Politecnico di Praga, e in seguito a Lwów (Leopoli). Wiesenthal aveva intenzione di diventare un architetto. In quei tempi niente lasciava presagire il suo futuro in quanto illustre studioso documentale dei crimini nazisti, chiamato in seguito “Cacciatore di nazisti”. Della sua vita, delle sue sorti decise tragicamente la guerra e in modo particolare l’esperienza dei crimini dell’Olocausto. Il primo capitolo, introduttivo, non e` solamente un elenco dei fatti che costitiscono le vicende della vita  del “cacciatore dei nazisti”. L’autore ha presentato inoltre un carattere specifico dei territori orientali poilacchi costituenti i cosiddetti Kresy, che influirono sulla formazione della personalita` di Wiesenthal. Buczacz, prima di diventare una delle citta` della Seconda Repubblica Polacca, faceva parte della Monarchia Austro-ungarica.  Quella varieta` e complessita` storica del suo paese d’origine spiega il suo attaccamento ai valori propri della Monarchia degli Ausburgo, della Repubblica Polacca del periodo tra le due guerre ( l’ethos e la figura del funzionario, il ricorrere alla giustizia davanti al Tribunale ecc.).
Nei capitoli successivi l’Autore del libro risale ai fatti che lasciarono la loro impronta sulle vicende della sua vita. Quei fatti erano dovuti al cataclisma della Seconda guerra mondiale. Wiesenthal, ancora durante l’occupazione sovietica di una parte notevole del territorio polacco, riusci` a finire gli studi. Dopo l’invasione dell’Unione Sovietica da parte del Terzo Reich, le vicende della famiglia Wiesenthal, famiglia degli ebrei,  assunsero una dimensione tragica. Subito dopo l’arrivo dei tedeschi a Leopoli venne arrestato e messo in carcere “na Brygitkach” in via Kazimierzowska. Dalla fila di persone in attesa di essere fucilate venne salvato da un conoscente ucraino. In seguito, insieme alla moglie e alla madre, si trovo` nel ghetto di Leopoli. Da li` passo` nel lager di via Janowska. Grazie alle capacita` di dipingere, venne trasferito alle Officine delle Ferrovie Orientali di Leopoli, dove ebbe l’incarico di disegnare su locomotive simboli, emblemi ed iscrizioni tedesche. Grazie alla sua collaborazione con l’Armata Nazionale (Armia Krajowa) polacca, riusci` a salvare la moglie, mentre la madre venne uccisa. Wiesenthal stesso, grazie all’aiuto dei “buoni” tedeschi scappo` dalle Officine delle Ferrovie. Trovo` rifugio tra l’altro  in un palazzo a Leopoli, in un appartamento dei Polacchi. Venne pero` scoperto e consegnato alla Gestapo. Cerco` di suicidarsi. Nel corso del suo fermo venne ritrovato il suo diario con relazioni particolareggiate delle azioni intraprese dai nazisti nei confronti della popolazione ebraica,  con elenco dei nomi dei boia e una pianta del Lager Janowski. Ricorse a un altro tentativo di suicidio. La Gestapo si aspettava di strappargli importanti informazioni sui partigiani. Wiesenthal si trovo` prima nel campo di Janów, e in seguito, insieme ad un gruppo di Ebrei, venne trasferito in Slovacchia, finendo poi nei pressi di Nowy Sącz (in Polonia), da cui venne di nuovo trasferito nei campi di concentramento a Gross-Rossen, Buchenwald e a Mauthausen, in Austria, fino al momento della liberazione. (Capitolo III).
Gia` come prigioniero dei lager nazisti Simon Wiesenthal raccoglieva informazioni riguardanti i luoghi, i reati e gli autori di delitti. Aveva una capacita` straordinaria di memorizzare i fatti, per cui gli fu possibile fare una lista dei boia e consegnarla poi agli Americani. Nel 1946 Wiesenthal fondo` un’associazione per sostenere gli Ebrei, ex prigionieri dei campi di concentramento (Selbsthilfe der ehemaligen judischen Kz-ler im Lande Oberosterreich).
Nel 1947 fondo` il Centro di Documentazione della Storia dell’Olocausto (Judische Historische Dokumentation). Wiesenthal era intenzionato a fondare un’Istituzione destinata a perseguitare i criminali nazisti e a giungere ad ogni possibile informazione fornita dai superstiti dell’Olocausto. I problemi finanziari causarono pero` un intervallo nell’attivita` del Centro, negli anni 1954-1961. Il ruolo di Wiesenthal nella ricerca di uno dei piu` importanti criminali nazisti, Adolf Eichmann, fu fondamentale. La sua cattura e il suo processo provano  l’efficacia dell’impegno del Cacciatore di nazisti. In quel periodo il suo Centro intraprese collaborazione con Yad Vashem e Vienna divenne il piu` importante centro dell’attivita` del Centro di Documentazione.
In seguito ai minuziosi lavori di ricerca, venne documentata  l’attivita` di numerosi criminali nazisti, che vennero poi arrestati e condotti davanti alla giustizia. Le trasformazioni subite dal Centro condussero a definire i suoi fini piu` importanti, tra cui: la lotta all’antisemitismo e alla rinascita del nazismo (neonazismo), la collaborazione con la giustizia, soprattutto quella in Austria e in Repubblica Federale Tedesca, nonche` la raccolta delle fonti  per documentare i crimini di guerra e svolgere le ricerche scientifiche di carattere storico (capitolo III).
Simon Wiesenthal è stato anche l’autore del Memorandum inviato al Cancelliere  austriaco Joseph Klaus  (il 12 ottobre 1966), in cui fece appello a intraprendere iniziative indirizzate a perseguitare e punire i criminali di guerra  nazisti. Il ruolo di Wiesenthal in quel processo era decisivo. Il suo merito nella ricerca dei criminali, tra cui, il già menzionato  Eichmann, ma anche Franz Stangl, Joseph Mengele ed altri, è universalmente riconosciuto. I retroscena dell’azione indirizzata alla caccia di nazisti vengono presentati in modo chiaro, preciso e dettagliato nelle pagine del libro (capitolo IV).
La ricerca dei criminali nazisti svolta da Simon Wiesenthal non era un atto di vendetta, ma l’espressione della sua convinzione che i delitti commessi dovessero essere  puniti. Non condivise il concetto della “colpa comune del popolo tedesco” per i delitti della Seconda guerra mondiale. Era convinto che ogni delitto avesse una sua dimensione individuale, per cui ne fossero responsabili persone concrete. E` importante pero` che il popolo tedesco fosse cosciente degli effetti causati dalla Seconda guerra mondiale e consapevole su chi gravasse la responsabilita` per i crimini commessi. La sua attività, condotta con grande coerenza, volta ad assicurare i colpevoli alla giustizia, a conservare la memoria dei crimini di guerra, contribuì notevolmente alla sua notorietà mondiale. Wiesenthal sosteneva che dimenticare il passato, gli orrori della guerra, potesse far nascere nei tempi di pace comportamenti nuovamente condannabili, che avrebbero non solo ripetuto vicende storiche passate, ma che avrebbe potuto addirittura glorificare un passato terribile. Di conseguenza, uno dei meriti fondamentali  del “Cacciatore di nazisti” era la sua attivita` tesa a non lasciare cadere in prescrizione i delitti del nazismo. Il suo nome diventò` un simbolo di valori quali la tolleranza, la tutela dei diritti dell’uomo, l’opposizione all’antisemitismo e al comunismo. Wiesenthal venne premiato, come riconoscimento dei suoi meriti, con molti importanti medaglie. Fu nominato per il premio Nobel. Ottenne la laurea honoris causa di 19 prestigiose Università e il 21 ottobre 1994 anche la laurea honoris causa dell’Università` Jagellonica di Cracovia. Va sottolineato che la biografia di Simon Wiesenthal, scritta da W. Stankowski, e` stata pubblicata nel 15mo anniversario di questa laurea e nel 100mo anniversario della sua nascita (capitolo VI).
Il libro dello studiosso di Cracovia  e` basato su molteplici fonti storiche, tra cui le  raccolte dell’Archivio di Simon Wiesenthal a Vienna, che comprende la documentazione relativa  alla ricerca e ai processi  di criminali nazisti, alle deposizioni dei testimoni, nonche` alla documentazione delle vicende personali e dell’attività di Wiesenthal. Witold Stankowski ha usufruito anche della corrispondenza di vario carattere e delle relazioni raccolte nell’archivio della Comunita` Israelita di Vienna. È giunto anche alle raccolte dell’Archivio della Resistenza Austriaca di Vienna, dove e` stato individuato un gruppo speciale di documenti relativi alla posizione della stampa nei confronti dell’attivita` di Simon Wiesenthal. W. Stankowski ha utilizzato fonti finora non utilizzate. Con il sostegno da parte di Jaroslav Kuba, vicerettore dell’Universita` di Praga, ha esaminato gli studi compiuti da Simon Wiesenthal. Informazioni altrettanto importanti sono state fornite dalle fonti dell’Archivio dell’Universita` Jagellonica, allegate alla laurea honoris causa. I documenti provenienti dalla fondazione Shalom di Gołda Tenzer-Szurmiej e dell’Archivio di Stato del Museo Auschwitz-Birkenau di Oświęcim completano le informazioni su Simon Wiesenthal e sulla sua attivita`. Non meno importanti, in quanto fonti storiche, sono le relazioni delle persone che conoscevano personalmente il Cacciatore di nazisti. L’autore ha usufruito delle raccolte private delle persone, tra cui di quella appartenente all’archivio del dr. Władysław Szklarz e quelle dello stesso autore. La varieta` delle fonti utilizzate e` impressionante e merita un’attenzione particolare dal punto di vista della complessità. Le ricerche sono state complicate, se si considera la dispersione di materiali e documenti. Tutte le fonti accessibili raccolte e prese in esame, tanto polacche quanto straniere, convalidano e avvalorano molte questioni toccate dall’autore, quelle poco note all’opinione comune o rimaste nell’ombra. Va detto che la monografia è nata grazie alla stretta collaborazione del suo autore con  il Centro di Documentazione Simon Wiesenthal di Vienna e con Anlaufstelle der Israelitischen Kultusgemeinde Wien fur judische NS – Verfolgte in und aus Osterreich, nonche` con Istituto di Ricerche su Conflitti di Vienna.
Il libro dedicato a Simon Wiesenthal e` un’iniziativa scientifica particolarmente riuscita. Per la prima volta il lettore polacco e non solo, ha di fronte una pubblicazione accurata sul Cacciatore di nazisti, che è diventato la coscienza dell’Europa e del mondo. Va sottolineato che l’autore della biografia si e` concentrato non solo su motivi biografici. La biografia unisce uno sguardo sugli avvenimenti politici che hanno accompagnato la vita di Simon Wiesenthal, per cui  la pubblicazione può essere considerata un importante contributo alla storia politica dell’Austria  del dopoguerra (tra l’altro al problema della coscienza storica  degli austriaci nei confronti della Seconda guerra mondiale) nonchè a quella dei tempi della Monarchia Asburgica.
Witold Stankiewicz rivolge l’attenzione sul fatto Wiesenthal fu in un certo senso un creatore di relazioni politiche varie. Ma la politica non portà Wiesenthal a tenersi in disparte. La sua attività è stata  imponente. Accanto all’attivita` rivolta a cacciare i criminali di guerra, fu impegnato nella difesa della liberta` degli individui e delle nazioni. Incontrandosi con un dissidente russo, Andriej Sacharov. egli gli diede il proprio sostegno nel contesto della battaglia per la difesa dei diritti dll’uomo, dimostrando allo stesso tempo il suo atteggiamento negativo verso il comunismo (pp.221-222). Il suo atteggiamento critico nei confronti del mondo comunista trova espressione nelle caricature pubblicate (pubblicazione sotto il pseudonimo Mischka Kukin, Humor hinter dem Eisernen Vorhang Gutersloh 1962). Al tempo stesso Wiesenthal cerco` di attuare iniziative miranti alla riconciliazione, al ravvicinamento polacco-ebraico. Divento`, accanto a Michał Borwicz, Józef Lichten, Jan Karski, Jerzy Lerski, Jan Nowak, autore di un importante appello, pubblicato nel 1983, in “Kultura” di Parigi (pp. 245-253). Dal libro di Witold Stankowski scaturisce una stilizzazione di Wiesenthal  pubblicista, autore di numerose opere e pubblicazioni molto eterogenee (223-237).
Vale la pena sottolineare l’assai positiva ricezione da parte dei lettori. La prima promozione della biografia di Simon Wiesenthal ha avuto luogo il 12 ottobre del 2009 nel Centro della Comunita` Ebraica (JCC) in via Miodowa  a Cracovia, con un’ampia partecipazione di  pubblico. Nel corso della discussione e della tavola rotonda, hanno preso la parola il Prof. Aleksander Koj, rettore dell’Universita` Jagellonica, durante il mandato del quale Simon Wiesenthal ricevette la laurea honoris causa e la dott.ssa Jolanta Ambrosewicz-Jakobs, direttore del Centro degli Studi Storici  dell’Universita` Jagellonica, Prof. dr hab. Wiesław Kozub-Ciembroniewicz, Presidente del Comitato Scientifico del CBH UJ e il Prof. dr hab. Zdzisław Mach, direttore dell’Istituto di Europeistica dell’Università. L’autore della biografia ha risposto a numerose domande del pubblico, che si e` dimostrato particolarmente interessato all’ illustre personaggio – protagonista del libro.
Va sottolineato inoltre che la biografia di Wiesenthal comprende copie di documenti storici e fotografie originali, tra le quali attirano l’attenzione le foto che documentano la deposizione delle corone da parte di Simon Wiesenthal e di Władysław Bartoszewski sotto il Monumento degli Eroi dell’Insurrezione del Ghetto di Varsavia: quindi una fotografia che riporta un incontro nel Centro di Cultura Ebraica e presenta il protagonista della biografia con il Prof. Józef Andrzej Gierowski; ancora, una foto presenta la cerimonia del conferimento della laurea honoris causa  a Simon Wiesenthal dall’allora retttore dell’Universita` Jagellonica Prof. Aleksander Koj.
La preziosissima, dal punto di vista scientifico, biografia di Simon Wiesenthal e` indirizzata al vasto pubblico, agli storici, ai politologi e ai giuristi. L’autore in modo particolarmente efficace e cronologicamente corretto ha presentato quell’illustre uomo e  studioso sullo sfondo delle vicende che formarono il volto del mondo  del dopoguerra.

Traduzione di Bogumiła Bielańska

* Jolanta SKORUT, dottoranda di ricerca presso il CBH UJ (Centro di Studi sull’Olocausto dell’Università Jagellonica di Cracovia)

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