Giovedì 13 marzo
15:00-21:00
Sala cinematografica Michel Piccoli di Villa Medici
Lingua: Italiano
Tale evento intende gettare nuova luce su un episodio poco dibattuto della storia del fascismo coloniale italiano, ovvero l’occupazione dell’Albania tra il 1939 e il 1943. In effetti, in una manciata di anni, il fascismo utilizzò questo paese come un cantiere imperiale nel cuore stesso dell’Europa, trasformando la struttura politica, sociale, urbanistica e culturale di uno stato nato da poco.
A partire da un approccio visivo, sfruttando una metafora ottica (quella del doppio focus), si tenterà di stimolare nuove riflessioni non solo sul potere memoriale degli archivi, ma anche sul cinema come fabbrica di immaginari e narrazioni politico-ideologiche. Verranno così confrontate e interrogate le produzioni conservate presso gli Arkivi Qendror Shtetëror i Filmit (Archivio centrale statale del film) di Tirana e l’Archivio Luce di Roma, cercando di decostruire le strategie retoriche elaborate dal fascismo italiano e dal socialismo albanese per narrare il periodo dell’occupazione. Da questa analisi, che mette il cinema al centro della costruzione ideologica dei due regimi, verrà anche aperta una discussione sulla contemporaneità, e soprattutto su come sia possibile oggi, attraverso il linguaggio cinematografico, ripensare criticamente questo capitolo doloroso della storia.
Questo evento è pensato e organizzato dal borsista Alessandro Gallicchio.
Programma :
15:00 – 16:30 : Proiezione
Lulëkuqet mbi mure (1976) di Dhimitër Anagnosti
«Il film parla di giovani residenti di un istituto albanese per orfani durante l’occupazione fascista che sono costretti dal direttore a pulire le scritte antifasciste dai muri. Quattro amici, Jaçe, Lelo, Bardhi e Tomi organizzano la caduta dalle scale del loro perfido guardiano. Perseguitati dal guardiano e oppressi dal direttore, i giovani cercano di ribellarsi essendo anche difesi e ispirati da uno dei loro professori.»
Lingua: albanese con sottotitoli in italiano
16:30 – 17:30: Incontro
Tavola rotonda moderata da Carmen Belmonte (Università di Padova/Bibliotheca Hertziana – MPI) con:
Alberto Basciani (Università Roma Tre)
Marinela Ndria e Eriona Vyshka (Arkivi Qëndror Shtetëror i Filmit – AQSHF, Tirana)
Roland Sejko (Archivio Luce)
18:30 – 21:00 : Proiezione
La macchina delle immagini di Alfredo C. (2021) di Roland Sejko – in presenza del regista
« Aprile 1939. L’Italia fascista occupa l’Albania. Migliaia di italiani, operai, coloni e tecnici, vengono trasferiti nel paese.
Novembre 1944, l’Albania è liberata. Il nuovo regime comunista chiude i confini e pone all’Italia decine di condizioni per il rimpatrio dei suoi concittadini.
Nel 1945 in Albania si trovano trattenuti ancora 27.000 italiani tra reduci e civili.
Tra di loro c’è anche un operatore cinematografico. Alfredo C., operatore della propaganda fascista, ha girato per cinque anni l’Albania con la sua cinepresa. Prima, per quasi un ventennio, ha immortalato la capillare macchina del regime. Ora, da un giorno all’altro, deve fare lo stesso, ma per un regime comunista.
Chiuso nel suo magazzino, circondato da migliaia di pellicole, Alfredo C. rivede su una vecchia moviola quello che ha girato. La sua storia.
È il suo film quello che vediamo. E forse, non solo il suo.»
Lingua: italiano con sottotitoli in inglese
Dopo la proiezione il regista parteciperà a una discussione con il pubblico moderata da Alessandro Gallicchio (Accademia di Francia a Roma – Villa Medici).
Alberto Basciani
Alberto Basciani è professore ordinario di Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre dove dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Europa Centro-orientale la Russia e l’Eurasia (CRIERE) è inoltre membro del Direttivo della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCo). I suoi ambiti di ricerca riguardano i processi di modernizzazione del Sud-est dell’Europa nel periodo interbellico, il comunismo romeno e l’imperialismo fascista nei Balcani. La sua ultima monografia è L’impero nei Balcani. La conquista italiana dell’Albania (1939-1943), Roma, Viella, 2022.
Carmen Belmonte
Carmen Belmonte è ricercatrice in tenure-track presso l’Università di Padova. Coordina il gruppo di ricerca Decolonizing Italian Visual and Material Culture presso la Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History nell’ambito del progetto collaborativo SPAZIDENTITÀ promosso dall’École Française de Rome (2022-2026). Prima della sua posizione a Padova, è stata borsista post-dottorato presso l’Italian Academy for Advanced Studies in America alla Columbia University di New York; assistente all’Università di Firenze; ricercatrice e docente all’Università di Roma Tre. Ha ricevuto borse di studio dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, dalla Bibliotheca Hertziana – MPI, dall’American Academy in Rome e dal Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut. La sua ricerca si concentra sulla cultura visiva e materiale del colonialismo italiano, sulle eredità del fascismo e sul patrimonio culturale negli scenari post-catastrofe. Nel 2021 ha pubblicato il libro Arte e colonialismo in Italia. Oggetti, immagini, migrazioni (1882-1906) Marsilio. È curatrice del volume collettivo A Difficult Heritage: The Afterlives of Fascist-Era Art and Architecture (Silvana Editoriale, 2023).
Alessandro Gallicchio
Alessandro Gallicchio (1986, Italia), residente a Villa Medici nel 2024-2025, è docente di storia dell’arte contemporanea all’Università Sorbona, membro del Centro André-Chastel e ricercatore associato al CETOBaC. Con un dottorato in storia dell’arte conseguito presso le università di Firenze, Paris-Sorbonne e Bonn (2016), porta avanti la sua ricerca utilizzando le metodologie sviluppate dalla storia sociale e politica dell’arte. Si interessa alle influenze del nazionalismo e dell’antisemitismo nella costruzione del discorso artistico e alla relazione tra arte, architettura e spazio urbano nei Balcani e nel Mediterraneo.
Marinela Ndria
Marinela Ndria si è laureata presso la Facoltà di Arti Figurative dell’Università delle Arti di Tirana. Ha seguito numerosi corsi di specializzazione nel restauro di opere d’arte presso l’Istituto d’Arte e Restauro, Palazzo Spinelli, Firenze, Italia; l’ufficio regionale dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) di Venezia e la scuola professionale d’arte “Frymë dashurie” di Tirana. Tra i suoi incarichi precedenti, ha diretto il Laboratorio Centrale di Restauro presso la Direzione Generale degli Archivi albanesi. In precedenza, è stata insegnante presso la Scuola Albanese di Amministrazione Pubblica, restauratrice di opere d’arte presso la Direzione Regionale della Cultura Nazionale di Tirana e responsabile del settore opere d’arte presso la Direzione Regionale dei Monumenti Culturali di Tirana. Nel marzo del 2022 è stata nominata direttrice dell’Archivio Nazionale Cinematografico Albanese (Arkivi Qëndror Shtetëror i Filmit – AQSHF).
Roland Sejko
Nato e cresciuto in Albania, Roland Sejko si laurea nel 1990 alla Facoltà di Storia e Filologia di Tirana. Dal 1991 vive a Roma e dal 1995 lavora per Istituto Luce, ora Cinecittà, dove attualmente è direttore della redazione editoriale dell’Archivio Storico Luce.
Ha scritto e diretto diversi documentari distinti in maggior parte dal riuso del cinema d’archivio.
Nel 2013 ha vinto il Premio David di Donatello con il suo documentario “Anija / La nave”. Il suo ultimo film “La macchina delle immagini di Alfredo C.” è stato presentato in selezione ufficiale alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Concorso Orizzonti Extra, e ha vinto il Nastro d’Argento come Miglior Docufilm, 2021.
È curatore artistico e autore dei filmati di numerose mostre di Istituto Luce e di Cinecittà. È uno dei curatori del MIAC, il Museo Italiano del Cinema e dell’Audiovisivo a Cinecittà.
Eriona Vyshka
Eriona Vyshka è entrata a far parte dell’Archivio Nazionale del Cinema Albanese (Arkivi Qëndror Shtetëror i Filmit – AQSHF) nel 2001. È responsabile del dipartimento di catalogazione e gestione delle collezioni. Eriona ha curato diversi cataloghi e periodici pubblicati dall’Archivio Nazionale Cinematografico Albanese e recentemente ha scritto un libro sull’archivio in relazione al processo di produzione cinematografica del Kinostudio. È stata rappresentante dell’Albania in diversi incontri del South-East European Cinema, una rete cinematografica internazionale a cui il Centro Nazionale Cinematografico Albanese ha aderito nel 2003. In qualità di archivista esperta, Eriona rappresenta l’archivio in diversi incontri professionali regionali ed europei e funge da collegamento e coordinatore di progetti tra l’Archivio Nazionale Cinematografico Albanese e altri collaboratori o iniziative con cui l’AQSHF lavora, dedicati alla conservazione, al restauro e alla promozione del patrimonio cinematografico albanese. Eriona ha conseguito un Master in Letteratura presso l’Università di Tirana; la sua ricerca si concentra sul processo di adattamento del romanzo al cinema.