Luciano Monzali
Mario Toscano (Torino 1908-Roma 1968) è stato uno dei principali storici delle relazioni internazionali del Novecento e un importante protagonista della vita culturale e politica dell’Italia del secondo Dopoguerra. Come capo dell’Ufficio
Studi del Ministero degli Affari Esteri e consigliere di vari ministri ha avuto anche una significativa influenza sull’azione internazionale dell’Italia negli anni Cinquanta e Sessanta. Il libro costituisce un’originale e documentata ricostruzione della vita, della formazione intellettuale e dell’opera storiografica di Mario Toscano nell’Italia fra le due guerre mondiali, inserita nel contesto più generale dell’analisi della storiografia italiana delle relazioni internazionali nell’età fascista. Ebreo piemontese convertito al cattolicesimo, Toscano vive la sua gioventù e matura come individuo all’interno di uno Stato autoritario, la dittatura mussoliniana, di cui condivide e sposa con entusiasmo l’ideologia politica, il fascismo, con esso il nazionalismo e il sogno di una grande Italia potenza imperiale. Le leggi razziali del 1938 rompono drammaticamente la simbiosi di Mario Toscano con lo Stato autoritario, accelerano un suo ripensamento ideologico in senso liberalconservatore e lo costringono ad una difficile lotta per la sopravvivenza in un’Italia fascista divenuta per lui come per tutti gli ebrei italiani minacciosa e ostile. “Mario Toscano storico e intellettuale nell’Italia fascista. Un piemontese ebreo per tre quarti” è un libro originale ed appassionante, che racconta in maniera inedita e realista alcuni momenti importanti della storia italiana del Novecento.