Ettore Cinnella
L’originale ricostruzione di una grande civiltà politica e letteraria fiorita nell’Europa dell’Alto Medioevo, i cui protagonisti furono gli slavi orientali, i vichinghi e Bisanzio, e che fu distrutta nel XIII secolo dall’invasione mongola.
Attraverso cronache dell’epoca e fonti documentarie in anticorusso, Ettore Cinnella racconta la storia politica e culturale della Rus’ di Kiev che, sorta in seguito all’unificazione delle tribù slave per opera dei vichinghi, con la cristianizzazione divenne parte integrante della civiltà europea, partecipando alle vicende diplomatico-militari dell’epoca. Un libro scritto con uno stile nitido e avvincente, ricco di notizie e di interpretazioni originali che riporta a nuova vita una civiltà sepolta sotto un passato quasi millenario.
È credenza diffusa che l’antica Rus’, l’ampio territorio popolato dagli slavi orientali nell’Alto Medioevo, sia stata la culla della civiltà russa e che Kiev sia parte integrante del mondo russo. La Rus’ di Kiev fu invece un mondo a sé stante, che si comprende appieno solo nell’ambito della storia generale del Medioevo europeo. I variaghi, cioè i vichinghi, ebbero un ruolo fondamentale nel creare il primo Stato degli slavi orientali. Il mondo bizantino esercitò anch’esso un’influenza significativa sotto il profilo religioso e culturale, contribuendo all’evangelizzazione degli slavi e alla diffusione della liturgia di rito greco. Dalla fine del X secolo la Rus’ di Kiev entrò a far parte del sistema degli Stati cristiani dell’Europa e conobbe un’evoluzione storica con tratti nuovi e originali. I suoi principi ebbero rapporti diplomatici e dinastici con i paesi europei, i suoi mercanti commerciarono con le città occidentali e con Bisanzio, la letteratura conobbe una grande fioritura. Negli anni Venti e Trenta del Duecento le spaventose stragi e devastazioni causate dalla conquista mongola portarono alla fine violenta della Rus’ di Kiev, isolando a lungo la Slavia orientale dall’Occidente europeo.