Posted By admin on Dic 27, 2013
Pubblichiamo la recensione a cura di Alessandro Vitale del libro Diario proibito di Ol’ga Berggol’c.
“Dev’essere stato uno shock per il pubblico russo e sovietico – ma al tempo stesso anche la conferma di qualcosa di già sospettato – aver potuto leggere negli anni 1990-91 i Diari segreti 1939-1942, finalmente pubblicati in patria, di Olga Berggol’c (1910-1975), la poetessa testimone diretta e voce di speranza e di resistenza, attraverso la radio della città, nei novecento giorni dell’assedio di Leningrado (1941-1944). Con quell’opera, infatti, un’altra scrittrice russa di altezza siderale rivelava al mondo di non essere stata affatto il semplice megafono della propaganda di un regime anchilosato, tirannico e corrotto fin nel midollo, in gran parte causa diretta di quella immane tragedia, di quella “guerra contro i civili” e delle decine di milioni di morti causati fra la popolazione (come lei stessa scriveva nei Diari), ma all’opposto un’autentica intellettuale capace di fondere mirabilmente vita e scrittura, erede integrale della letteratura russa classica e dei suoi giganti, da sempre diffidenti e insofferenti nei confronti del potere politico.”