Nemici del popolo

WERTH N.

Nemici del popolo. Autopsia di un assassinio di massa. Urss, 1937-38

Dietro la facciata dei processi-farsa che liquidarono gli oppositori politici di Stalin, il Grande Terrore sterminò, in sedici mesi fra il 1937 e il 1938, qualcosa come 1600 persone al giorno: persone comuni accusate ed eliminate senza colpa alcuna. Tutto muove da una direttiva generale segreta di Stalin che mira a ripulire l’Urss dai “nemici del popolo” e fissa, regione per regione, le quote di arresti, di condanne, di esecuzioni da effettuare. La spietatezza staliniana si sposa alle logiche disumane della burocrazia, allo spirito di emulazione delle amministrazioni, agli eccessi di zelo dei gregari, producendo un gigantesco assassinio di massa. Queste pagine si addentrano nei sotterranei dell’amministrazione sovietica, seguono l’alternarsi delle direttive e l’intreccio delle relazioni fra il centro e le periferie, per raccontare la messa in opera di quell’impressionante macchina politico-burocratica che stritolò nei suoi ingranaggi non meno di 750 mila persone.

Nicolas Werth, ricercatore al CNRS, è specialista di storia sovietica. Ha pubblicato fra l’altro “Etre communiste en URSS sous Staline” (1981), “Les procès de Moscou” (1987). In italiano: “Storia della Russia nel Novecento (Il Mulino, II ed. 2000), “La Russia insorge” (Electa-Gallimard, 1998), “L’isola dei cannibali” (Corbaccio, 2003). E’ inoltre autore del capitolo sull’Unione Sovietica nel “Libro nero del comunismo” (Mondadori, 1998).

Il Mulino

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