Confessione senza altari
Visar Zhiti (Durazzo, 1952) è uno dei maggiori poeti del nostro tempo, nonché testimone vivente delle persecuzioni politiche ed ideologiche ai danni della libertà artistica ed intellettuale. In seguito alla pubblicazione della sua prima raccolta di poesie (La rapsodia della vita delle rose, 1978), è condannato a dieci anni di lavori forzati dal regime comunista di Enver Hoxha. I versi ermetici del poeta sono tacciati di “propaganda e agitazione contro lo Stato.” Caduta la dittatura è tra i primi a contribuire alla nascita della democrazia albanese.
Il successo e la fama sono testimoniati dalla presenza di sue poesie in antologie di molti paesi europei (Francia, Polonia, Romania, Germania) e dalle traduzioni delle sue opere in italiano, macedone, rumeno, greco, tedesco, francese, inglese. Tra i riconoscimenti internazionali, si aggiudica in Italia il Leopardi d’oro nel 1992, l’Ada Negri nel 1997, il Premio Internazionale S. Felice Circeo per la poesia nel 1999, il Premio alla carriera a Roma nel 2000 e il Mario Luzi nel 2007.