Vladimir Kozlov, Marina Kozlova
L REGIME DI OCCUPAZIONE SOVIETICO IN GERMANIA
LE DISSONANZE COGNITIVE DI UN “RIGIDO ORDINE MILITARE” (1945-1949)
Dopo la presa di Berlino e la capitolazione tedesca, la parte orientale della Germania visse sotto la SVAG, attuata dai comandi delle unità dell’Armata rossa. Molti soldati, talvolta con l’apparente tolleranza degli ufficiali, si abbandonarono a violenze e razzie contro la popolazione civile, nella gran parte dei casi sospinti da un impeto di vendetta per l’immane distruzione di vite umane e di risorse compiute in URSS dall’esercito tedesco invasore (1941-1944). Le violenze si protrassero a lungo, senza che i loro comandi riuscissero ad arginarle. Come poté avvenire questo? Vladimir e Marina Kozlov ricostruiscono i tentativi dell’alto comando – e in particolare del Comandante in capo, maresciallo Georgij Žukov – di riportare l’ordine e la disciplina tra le truppe, anche con metodi straordinari di repressione. I suoi sforzi furono contrastati dallo stesso Stalin, timoroso che l’eventuale conoscenza degli ordini del Maresciallo potesse dar luogo a scandalo tra gli Alleati occidentali dell’URSS, denigrandone il prestigio. Secondo i Kozlov, potrebbe essere vero il contrario: i severi ordini di Žukov avrebbero potuto porre una rapida fine alle violenze e innalzare il prestigio dell’URSS tra i tedeschi di ogni zona di occupazione.