Ricchezza e dannazione

ricchezza e dannazioneSandra Cavallucci

Ricchezza e dannazione. L’affaire del carbone nell’alta slesia polacca, 1919-1939

 Il volume tratta di un aspetto particolare e spesso trascurato della storia europea: la questione dell’Alta Slesia nel periodo tra le due guerre mondiali. Nella regione, conosciuta per l’abbondanza di combustibile fossile (ricchezza e dannazione della zona), dal 1919 si intersecarono interessi economici, politici, commerciali e considerazioni di natura generale sull’assetto europeo del dopoguerra. Infatti, le decisioni sull’attribuzione dell’area (alla Polonia o alla Germania) avrebbero alterato i delicati equilibri continentali, soprattutto in relazione al problema tedesco. Con tre insurrezioni sullo sfondo, il destino dell’Alta Slesia fu infine affidato al voto popolare, a seguito del quale la regione fu divisa tra la Polonia e la Germania secondo le indicazioni del plebiscito ma senza alcun riguardo per le logiche produttive ed economiche che si erano consolidate nel tempo. Nei venti anni tra le due guerre mondiali, la porzione di Alta Slesia che fu ceduta alla Polonia fu teatro di un conflitto costante per il controllo delle risorse locali. La Polonia, che aveva ottenuto la maggior parte del bacino industriale, si trovò fare i conti con i naturali vincoli strutturali e di proprietà che legavano la carbosiderurgia slesiana alla Germania, tentando di “polonizzare” l’area sostituendo il più possibile i capitali tedeschi. Il volume ripercorre le tappe fondamentali di quei venti anni per l’economia dell’Alta Slesia orientale, mettendo a fuoco i cambiamenti nei rapporti di proprietà alla luce dell’andamento del mercato internazionale del carbone. Il risultato della “polonizzazione” rimase comunque limitato e, nel settembre 1939, l’Alta Slesia fu uno dei primi obiettivi dell’aggressione tedesca. Il 1939 fu però anche l’ultimo anno in cui il bacino geologico fu diviso: esso tornò prima a far parte della Germania per poi essere trasferito definitivamente alla Polonia nel secondo dopoguerra, con l’eliminazione dei residui della presenza tedesca nell’industria regionale.

Aracne editrice

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