Ricordi. Da Budapest a Parigi

François Fejtö

Ricordi. Da Budapest a Parigi

Una riflessione storica, e insieme il racconto della storia di un uomo al servizio della libertà. Il ricordo autobiografico si mescola con la passione civile, l’analisi impietosa, l’incessante interrogativo sul bene e il male della nostra società. Nato a Budapest sotto Francesco Giuseppe e diventato cittadino francese alla fine degli anni Trenta, Fejtö, è stato testimone di tutti gli eventi che hanno scosso l’Europa nel corso del Novecento. la fine dell’impero austro-ungarico, la nascita del nazismo e le persecuzioni antisemite, le ore tragiche delle purghe staliniane e della rivoluzione ungherese.

«Già da qualche tempo si aveva l’impressione di vivere in un mondo che stava per chiudere»: in realtà sono molti i mondi che lo storico e scrittore Fejtö ha visto chiudere nella sua vita centenaria di «passeggero del Novecento». Si comincia «col crepuscolo di un mondo», il dorato tramonto dell’impero austro-ungarico con cui si aprono questi ricordi: quel bacino di multiculturalismo e di multietnicità, compreso tra la Galizia e Trieste, che l’autore bambino attraversava senza passaporto, parlando varie lingue diverse come se ognuna fosse la propria. Si finisce con la Parigi capitale intellettuale, da dove discutere di tutti i rivolgimenti dell’Europa, dal Nazismo alla caduta dell’ultimo impero, il Sovietico, come esule, testimone appassionato, giornalista militante e storico dalle analisi preveggenti. Un vita divisa in due da «francese d’Ungheria». Ma forse Fejtö quel mondo mitteleuropeo non ha mai davvero lasciato, pur essendo l’ultimo cosmopolita, definito «meticcio culturale», passato senza perdere distacco critico e libertà da tutti gli impegni culturali dei suoi tempi, e pur avendo vissuto in ogni capitale e frequentato ogni gruppo su e giù per l’Europa in cui valesse la pena conversare. Così le sue pagine conservano tutta la potenze evocativa delle memorie di chi è nato nella parte orientale dell’Europa, ed ha visto la storia normalmente irrompere nella sua esistenza quotidiana e l’esilio come concreta possibilità di ogni domani. Riescono a rappresentare, di una vita che sembra sintetizzare al meglio l’Uomo europeo, tutto il dramma e la poesia, la nostalgie e il furore, il terrore e il senso di libertà. E il secolo corre nei suoi Ricordi come se un protagonista, dalla parola briosa e dal giudizio umano, mai fazioso ma sempre impegnato, commentasse con il lettore le pagine del quotidiano del giorno dopo gli avvenimenti.

François Fejtö è nato nel 1909 in Ungheria, a Nagykanizsa, da famiglia ebraica. Dal 1955 è naturalizzato francese. È internazionalmente noto per la sua Histoire des démocracies populaires (1969) e considerato altresì uno dei maggiori esperti di storia dell’impero austro-ungarico, su cui ha scritto libri di enorme successo. Tra i titoli pubblicati in Italia Requiem per un impero defunto (1990), Fine delle democrazie popolari. L’Europa orientale dopo la rivoluzione del 1989 (1990) e Dio e il suo ebreo (2000). Con questa casa editrice ha pubblicato l’intervista Il passeggero del secolo (con Maurizio Serra, 2001), Viaggio sentimentale (2003) e Dio l’uomo e il diavolo. Meditazioni sul male nel corso della storia (2007).

Sellerio Editore Palermo

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