Prove di espansionismo economico tra fine Ottocento e primo dopoguerra

AISSECO è lieta di presentare il programma del convegno internazionale di cui è membro organizzatore

Prove di espansionismo economico tra fine Ottocento e primo dopoguerra.

Relazioni economiche e piani di investimento tra le due sponde dell’Adriatico

Spoleto, 21-22 maggio 2015 (Palazzo Mauri – Biblioteca Comunale “G. Carducci”)

In occasione della commemorazione dello scoppio della prima guerra mondiale e, parallelamente, in occasione del centenario dell’intervento dell’Italia nel conflitto, in questi mesi vengono organizzate e promosse iniziative per lo più incentrate sull’analisi delle relazioni diplomatiche e politiche internazionali, sull’impatto che ha avuto la guerra sulla società civile, sulle modalità attraverso le quali la memoria collettiva rielabora la tragedia della guerra. Poca o nessuna attenzione viene riservata all’esame dei rapporti economici e soprattutto dei progetti di investimento (realizzatisi o meno) che, a cavallo dello scoppio della guerra, si attivarono tra l’Italia e i paesi dell’Europa sud-orientale. Questi ultimi, peraltro, erano da tempo oggetto di interesse da parte di forze imprenditoriali e istituti finanziari italiani come aree di espansione economica. Personaggi come Otto Joel, Giuseppe Volpi, Rolando Ricci e altri guardarono all’ottenimento di appalti per la costruzione di porti e ferrovie e di concessioni minerarie in Montenegro, Albania, Turchia. Le regioni della fascia adriatica della Penisola mostrarono un particolare interesse verso investimenti produttivi e finanziari, nonché nell’espansione dei collegamenti ferroviari verso l’area orientale del continente europeo. Un esempio di una certa importanza è la creazione della Società per l’utilizzo delle forze idrauliche della Dalmazia, che sorse per iniziativa della Società italiana per il carburo di calcio, acetilene ed altri gas (azienda con sede a Roma e impianti produttivi a Terni e Narni) al fine di penetrare nel mercato austro-ungarico ed egemonizzarlo per quanto riguardava la vendita del carburo e dell’energia elettrica. Alla vigilia della fine del conflitto, inoltre, furono concepiti ambiziosi piani di collegamento ferroviario tra l’Umbria e le Marche al fine di aprire un canale di penetrazione commerciale con i porti del futuro Stato jugoslavo. Il presidente dell’allora Camera di commercio dell’Umbria, Domenico Arcangeli, fu tra i promotori di questi progetti.

Iniziative del genere e altre ancora sono il segnale di una volontà delle forze economiche e imprenditoriali più attive dell’Italia adriatica (Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Puglia) di stabilire un controllo di tipo imperialistico sulle economie dei paesi balcanici, entrando in diretta concorrenza con i loro omologhi austriaci e tedeschi. La guerra mondiale fu un’occasione anche per provare a immaginare un’estensione degli interessi produttivi e finanziari di questi soggetti nei territori dell’Europa sud-orientale. Tali progetti nella maggior parte dei casi non riuscirono a trovare un riscontro e tuttavia sono la cartina di tornasole di uno slancio imperialistico, benché abortito, da parte delle regioni adriatiche verso le aree sopra citate. Proprio per gettare luce su queste tematiche e approfondirle, l’AISSECO (Associazione Italiana Studi di Storia dell’Europa Centrale e Orientale), la rivista “Proposte e ricerche” e alcuni ricercatori e docenti dell’Università degli studi di Perugia hanno organizzato un convegno di studi dal titolo “Prove di espansionismo economico tra fine Ottocento e primo dopoguerra. Relazioni economiche e piani di investimento tra le due sponde dell’Adriatico”, che si svolgerà a Spoleto e che prevede la partecipazione di esperti italiani e stranieri di storia economica e di storia dell’Europa orientale. Il convegno si svolgerà nell’arco di due mezze giornate e prevederà due sessioni di lavoro, una relativa alle relazioni politico- diplomatiche e alle ricadute economiche dei rapporti tra le due aree che si affacciano sull’Adriatico; l’altra relativa a investimenti, progetti, idee di penetrazione economica da parte di soggetti attivi nell’Italia adriatica verso l’Europa orientale.

Programma

21 maggio 2015 (ore 15.30-19.00) – Sala conferenze di Palazzo Mauri

Presiede Francesco Guida (Università degli Studi di Roma Tre – AISSECO)

Alberto Basciani (Università degli Studi di Roma Tre – AISSECO), Prove tecniche da Grande Potenza. L’Italia e

l’espansione economica nel Sud-est Europa 1871-1914.

Roberto Giulianelli ed Ercole Sori (Università Politecnica delle Marche – “Proposte e ricerche”), La

penetrazione economica italiana nei Balcani e nel Levante: trasporti marittimi e fonti di energia.

Milan Ristović (Università di Belgrado), Distrustful neighbors: the Kingdom of Serbs, Croats and Slovenes

and the Kingdom of Italy in political and economic relations in 1920es.

Mile Bjelajac (Università di Belgrado), Infrastructure improvements in the border regions in the light of

Italian – Yugoslav interwar conflict.

Giampaolo Conte (Università degli Studi di Roma Tre), La gestione delle finanze ottomane per l’espansione

politica ed economica italiana: il caso del Debito Pubblico Ottomano (1881-1914).

Giorgio Cingolani (Università Politecnica delle Marche – “Proposte e ricerche”), Le assicurazioni italiane in

Europa orientale: attività e investimenti nei Balcani di RAS e Generali a cavallo della prima Guerra mondiale.

Discussant: Luigi Vittorio Ferraris (AISSECO – “Proposte e ricerche”)

22 maggio 2015 (ore 9.30-13.00) – Sala conferenze di Palazzo Mauri

Presiede Filippo Maria Troiani (Università degli Studi di Perugia)

Lorenzo Iaselli (ricercatore indipendente), La ferrovia trans-balcanica e le sue ricadute economiche (1900-

Gianni Bovini (Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea) e Paolo Raspadori (Università degli Studi di

Perugia – “Proposte e ricerche”), Un’impresa chimica tra Italia e Impero austro-ungarico: la SUFID (Società

per l’utilizzo delle forze idrauliche della Dalmazia).

Renato Covino (Università degli Studi di Perugia – “Proposte e ricerche”), Domenico Arcangeli e i piani di

espansione economica della Camera di commercio dell’Umbria nell’Europa dell’Est.

Rudolf Dinu (Università di Bucarest – AISSECO), «Il braccio secolare della diplomazia»: i progetti italiani di

penetrazione economica in Romania alla vigilia della Grande Guerra (1913-1914).

Stefano Santoro (AISSECO), I tentativi di penetrazione economica italiana in Romania nel primo dopoguerra.

Antonio D’Alessandri (Università degli Studi di Roma Tre – AISSECO), Le comunità arbëreshe e i progetti di

sviluppo commerciale con le regioni albanesi.

Discussant: Armando Pitassio (AISSECO)

Renato Covino (Università degli Studi di Perugia – “Proposte e ricerche”)

Emanuela Costantini (Università degli Studi di Perugia – AISSECO)

Paolo Raspadori (Università degli Studi di Perugia – “Proposte e ricerche”)

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