Appello degli storici russi contro la guerra in Ucraina

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Studi di Storia dell’Europa Centrale e Orientale
esprime la sua condanna e la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina avviata dalle truppe russe.
Mentre esprime la sua solidarietà alle popolazioni coinvolte in un conflitto non voluto, auspica che
esso abbia presto termine con una soluzione politica che garantisca pace, sicurezza e benessere,
oltre a garantire il rispetto di tutte le culture.

In linea con queste idee il Direttivo ha deciso di pubblicare la

Lettera aperta di ricercatori e giornalisti scientifici russi contro la guerra in Ucraina
Noi, ricercatori e giornalisti scientifici russi, esprimiamo una risoluta protesta contro le azioni
militari avviate dalle forze armate del nostro Paese nel territorio dell’Ucraina. Si tratta di una
decisione fatale che causerà enormi perdite umane e minerà le basi del sistema di sicurezza
collettiva. La responsabilità per aver scatenato una nuova guerra in Europa ricade interamente sulla
Russia.

Questa guerra non ha alcuna giustificazione razionale. I tentativi di sfruttare la situazione nel
Donbass come pretesto per lanciare un’operazione militare non meritano alcun credito. È evidente
che l’Ucraina non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro Paese. La guerra contro di
essa è ingiusta e del tutto insensata.

L’Ucraina era e resta un Paese che ci è vicino. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi
ricercatori che vivono in Ucraina. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme contro
il nazismo. Scatenare una guerra per soddisfare le ambizioni geopolitiche della dirigenza della
Federazione Russa, spinta da fantasiose e discutibili considerazioni storiche, è un cinico tradimento
della loro memoria.

Noi rispettiamo l’ordinamento statale ucraino, che si regge su istituzioni democratiche realmente
funzionanti. Comprendiamo la scelta europea dei nostri vicini. Siamo convinti che tutti i problemi
nelle relazioni tra i nostri paesi possono essere risolti in modo pacifico.

Scatenando la guerra, la Russia si è condannata all’isolamento internazionale, ad una condizione
di paese-paria. Ciò significa che noi, ricercatori, non saremo più in grado di svolgere normalmente il
nostro lavoro. Del resto, è impensabile portare avanti ricerche scientifiche senza la piena
cooperazione con i colleghi degli altri paesi. L’isolamento della Russia nel mondo significherà
aggravare ulteriormente il degrado culturale e tecnologico del nostro Paese, nella totale assenza di
prospettive positive. La guerra con l’Ucraina è un passo nel vuoto.

Ci amareggia vedere come il nostro Paese, che diede un contributo decisivo alla vittoria sul
nazismo, fomenti oggi una nuova guerra nel continente europeo. Esigiamo l’immediata cessazione
di tutte le operazioni militari dirette contro l’Ucraina. Esigiamo il rispetto della sovranità e
dell’integrità territoriale dello Stato ucraino. Esigiamo la pace per i nostri paesi.

Author: Aisseco

Share This Post On