UN MONDO IN FRANTUMI

L’Europa dopo la Grande Guerra

Con la Prima guerra mondiale crolla la civiltà del diciannovesimo secolo. Ma quando il conflitto bellico termina non subentra la pace.

Tutt’altro: alla guerra fece seguito un quinquennio di sconvolgimenti (senza tenere conto della terribile pandemia detta “Spagnola”, che tra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo). Alla Prima guerra mondiale fece seguito la guerra greco-turca, stimolata degli inglesi, che si tradusse in una sconfitta per Atene e in uno sconvolgimento socio-politico del paese i cui esiti si trascineranno fino agli anni sessanta. E poi la guerra polacco-russa, le cui stimmate sono evidenti ancora oggi nei rapporti tra Mosca e Varsavia. Alla guerra fecero seguito tentativi rivoluzionari in diverse parti della Germania (a esempio in Baviera e a Berlino), in Italia con il “Biennio rosso” e in Ungheria con il breve regno del terrore di Bela Kun.

I reduci, i “proscritti” così efficacemente narrati da Ernst von Salomon, svolsero un ruolo di primo piano in alcuni di questi eventi, e in seguito furono la base sociale del totalitarismo nazista. Dal crogiuolo della Prima guerra mondiale presero vita le terribili avventure politiche del secolo scorso: fascismo, comunismo e nazismo.

Sugli avvenimenti degli anni ’20/’40 del Novecento influì anche il modo in cui il continente europeo venne ridisegnato dai trattati di pace, con la creazione di molti nuovi stati eredi dell’Impero austro-ungarico e della nuova Jugoslavia. Nobili tentativi che generarono nuove instabilità. Maggiori criticità furono quelle scaturite dalla postura fortemente punitiva assunta verso la Germania.

 

Questa serie di tre seminari di studi intende fare il punto su questo periodo e sulla grande trasformazione politica ed economica che seguì alla Grande guerra, e che in qualche modo consegnò gran parte del continente europeo ai totalitarismi.

Gli eventi dell’immediato primo dopoguerra, così poco conosciuti, verranno indagati e ricostruiti da storici e scienziati della politica. Ma saranno prese in esame anche le vicende culturali e politiche, indagate con l’utilizzo, in aggiunta alle usuali fonti storiografiche, di quelle letterarie.

 

Il seminario si svolgerà in tre parti: le prime due, il 5-6 ottobre e il 9-10 novembre, si terranno a Levico Terme. La terza, a Roma, in data da definire all’inizio del 2019 presso l’Istituto Italiano di Studi Germanici.

 

Programma del primo seminario, venerdì 5 ottobre e sabato 6 ottobre:

 

venerdì 5 ottobre, ore 15,30

Presiede Gianfranco Poggi

Massimo Libardi – Introduzione ai lavori

Luciano Pellicani – Il totalitarismo bolscevico come reazione nazionalistica contro l’Europa occidentale

Giorgio Petracchi – L’impatto della rivoluzione russa

Gustavo Corni – Volk ohne Raum. Prove di ingegneria demografica e razziale

Massimo Libardi – Lo splendore delle masse

 

Sabato 6 ottobre, ore 9,30

Presiede Fernando Orlandi

Simona Vanni – Tra i frantumi del vecchio mondo, i frammenti di un mondo diverso

Fabrizio Cambi – “Federico II e Bismarck non sono meno tedeschi di Goethe…”. Thomas Mann e la Germania nella prima guerra mondiale

Antonella Gargano – Alfred Döblin e Berlin Alexanderplatz

Roberta Ascarelli – I tamburi nella notte di Bertold Brecht

 

I lavori del convegno si terranno a Levico Terme, presso la sede della Biblioteca Archivio del CSSEO (Via Stazione 16).

Author: Aisseco

Share This Post On