Paolo Fonzi
“Fame di guerra. L’occupazione italiana della Grecia (1941-43)”, Carocci Editore, 2020.
Aprile 1941, dopo una guerra vittoriosa contro l’Italia fascista la
Grecia è costretta ad arrendersi all’Asse dall’intervento tedesco.
Nelle trattative che seguono, il paese è smembrato in tre zone di
occupazione: italiana, tedesca e bulgara. Quella assegnata all’Italia,
che considera la Grecia parte del suo “spazio vitale”, corrisponde a
più di metà dell’intero territorio nazionale. Fino all’armistizio con
gli Alleati, nel settembre 1943, l’esercito italiano sarà, dunque, la
più rilevante forza occupante nel paese.
Sulla base di documentazione italiana, tedesca, greca, britannica e
della Croce Rossa Internazionale, il volume ricostruisce le vicende
dell’occupazione italiana, poco studiate dagli storici e ampiamente
rimosse dalla nostra memoria collettiva. La varietà della
documentazione consultata consente di tracciare un quadro “multiprospettico”
dell’occupazione, analizzando non solo le strategie
politiche e repressive degli occupanti ma anche le trasformazioni
che la crisi alimentare causò nella società greca, il collasso delle
istituzioni politiche, le dinamiche sociali di breve e lungo periodo
che generarono diverse forme di collaborazione e determinarono la
nascita della resistenza armata greca, uno dei più ampi movimenti
resistenziali nell’Europa occupata.
Paolo Fonzi è borsista della Fondazione Gerda Henkel presso
l’Università von Humboldt di Berlino, dove svolge ricerca e attività
didattica. Ha dedicato ampi studi alla politica di occupazione
nazionalsocialista, alla storia economica e politica del Terzo Reich
(La moneta nel grande spazio, Milano 2011) e alla comparazione tra
le politiche di occupazione italiane e tedesche durante la Seconda
guerra mondiale.
Grecia è costretta ad arrendersi all’Asse dall’intervento tedesco.
Nelle trattative che seguono, il paese è smembrato in tre zone di
occupazione: italiana, tedesca e bulgara. Quella assegnata all’Italia,
che considera la Grecia parte del suo “spazio vitale”, corrisponde a
più di metà dell’intero territorio nazionale. Fino all’armistizio con
gli Alleati, nel settembre 1943, l’esercito italiano sarà, dunque, la
più rilevante forza occupante nel paese.
Sulla base di documentazione italiana, tedesca, greca, britannica e
della Croce Rossa Internazionale, il volume ricostruisce le vicende
dell’occupazione italiana, poco studiate dagli storici e ampiamente
rimosse dalla nostra memoria collettiva. La varietà della
documentazione consultata consente di tracciare un quadro “multiprospettico”
dell’occupazione, analizzando non solo le strategie
politiche e repressive degli occupanti ma anche le trasformazioni
che la crisi alimentare causò nella società greca, il collasso delle
istituzioni politiche, le dinamiche sociali di breve e lungo periodo
che generarono diverse forme di collaborazione e determinarono la
nascita della resistenza armata greca, uno dei più ampi movimenti
resistenziali nell’Europa occupata.
Paolo Fonzi è borsista della Fondazione Gerda Henkel presso
l’Università von Humboldt di Berlino, dove svolge ricerca e attività
didattica. Ha dedicato ampi studi alla politica di occupazione
nazionalsocialista, alla storia economica e politica del Terzo Reich
(La moneta nel grande spazio, Milano 2011) e alla comparazione tra
le politiche di occupazione italiane e tedesche durante la Seconda
guerra mondiale.